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Lettera di Maria Antonietta Meloni

Maria Antonietta Meloni esprime la sua opinione sulle polemiche nate quest'anno intorno all'Ardia a seguito dell'entrata in vigore delle nuove norme sulla sicurezza.


È con un po’ di timore che mi accosto a questo tipo di comunicazione, per me assolutamente nuovo , che mi consente tuttavia di esprimere un’ opinione, su un tema quello dell’ Ardia, che nell’ ultimo mese ha acceso gli animi e penso anche, per alcuni versi, positivamente, provocato discussioni, che in quanto tali e per loro stessa natura sono portatrici di opinioni differenti.

La mia è un opinione, nient’altro. È la mia verità, così come verità è quella di tutti coloro che portano avanti un modo di pensare e di agire differente dal mio, ma non per questo meno rispettabile. Dico questo per dire che personalmente rifuggirei da facili e, mi sia consentito, superficiali, aggettivazioni che a seconda delle volte e dei contesti etichettano pensieri divergenti dai propri come arcaici, contorti o peggio ancora strumentali, cadendo pericolosamente nella trappola della denigrazione personale. Non è così. Semplicemente ciascuno di noi, a seconda delle sue esperienze, ha un atteggiamento e un modo di pensare personale. Appunto il suo. È così anche nell’ Ardia. Non credo ci siano verità precostituite, casomai modi personali di vedere e vivere questo momento: uno esterno, da spettatori, ed uno interno, altrettanto autentico e profondo, quello dei cavalieri. Mi si dirà: non è una questione di opinioni o di modi di vivere, ma di rispetto delle regole. So bene che è così, non credo ci sia stato qualcuno che deliberatamente volesse violarle. Personalmente credo che le regole o meglio i regolamenti, vadano contestualizzati. Non entro nel merito del regolamento dei cavalieri. Non mi compete. Da semplice spettatrice però, mi è sembrato che quest’ anno, molto più degli scorsi anni ci sia stato un eccesso di militarizzazione che, per quanto mi sforzi, non ho compreso. Ho ritenuto per lo meno poco opportuni, considerando il carattere, credo, pacifico della manifestazione, i cordoni di polizia e carabinieri. Per non parlare dei percorsi alternativi che alternativi non erano. Anche in questo caso le regole più che subirle sarebbe meglio viverle e farle nostre, ma questo è un dettaglio. Naturalmente non conosco che cosa abbia ispirato questa situazione. Ne rispetto le motivazioni, che credo di intuire, ma altrettanto rispetto penso debba essere dovuto alla mia opinione e a quella di molti altri, se non altro perché portatori di interrogativi.

Per concludere e per entrare ancor di più nel merito ho un ricordo relativo alla mia infanzia, agli anni 70. Ricordo nitidamente anche a distanza di tanto tempo, mio padre essere contattato da alcuni membri, penso della Pro Loco o dell’ allora Comitato, che esprimevano forti preoccupazioni per il futuro della manifestazione in virtù del fatto che quell’ anno l’ Ardia fosse stata disertata da tanti. Questo per dire che gli eventi non avvengono mai per caso e che la storia ha sempre qualcosa da insegnarci. Anche allora, così come oggi, c’era l’ ansia di non sapere cosa avrebbe riservato il futuro. Mi risulta l’ abbiano risolta semplicemente ascoltandosi. Speriamo succeda così anche oggi.

Maria Antonietta Meloni

[21 luglio 2010]

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