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Il territorio

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Il territorio di Sedilo

Il territorio del Comune di Sedilo si trova nell'altopiano del Guilcer e precisamente in quella zona detta Parte Superiore, situata ai confini della provincia di Nuoro. La posizione geodetica è la seguente: 9° di longitudine est da Greenwich e 41° di latitudine nord.

Geografia fisica

Il territorio di Sedilo ha una superficie di Ha 7.200, lo 0,33% della Sardegna, Ha 6.082 sono costituiti da terreno agrario ed Ha 1.081 sono coperti da fabbricati, strade, acque e da improduttivi (rocciosi, sabbiosi e paludosi). Mancano del tutto i monti, cioè rilievi del territorio superiori a 600 s.l.m. La maggior parte del territorio, quella a nord-ovest, è costituita da un altopiano denominato Guilcer, più noto come altopiano di Abbasanta a metri 250-280 s.l.m. L'altra parte del territorio è costituita da colline, queste si trovano tra le pendici orientali dell' altopiano da una parte e dal fiume Tirso dall'altra. Le colline più alte si sono formate in seguito alle erosioni causate dalle acque dei fiumi e dei torrenti. Le colline più basse invece risultano spesso formate da materiale di trasporto (pietrame, ghiaia, sabbie e argille) dell'altopiano. La quota più elevata del territorio è rappresentata da "Punta Santu Nigola" situata a 376 metri s.l.m. mentre la parte più alta dell'abitato è quella denominata "Corrupare" e si trova a 283 metri s.l.m.

Valli e canali

La parte bassa del territorio si trova inserita nella Media Valle del Tirso, trattasi della più grande valle della Sardegna, nella quale scorre il fiume omonimo, che è il più lungo dell'isola. I terreni vallivi sono in gran parte spianati e prevalentemente formati da terre alluvionali. Una parte di essi è sommersa dalle acque del lago Omodeo da cui partono le valli minori, che sono praticamente dei canaloni inseriti lungo i pendii orientali dell'altipiano. Nel periodo delle piogge, vi scorrono le acque dei torrenti che finiscono nel fiume Tirso e nel lago Omodeo.

Aspetti geologici

Il territorio di Sedilo è prevalentemente di origine vulcanica; lo dimostra l'abbondanza diffusa di trachite grigia sovrapposta a rocce basaltiche, in certe zone si notano anche rocce sedimentarie costituite prevalentemente da calcare bianco (tufo calcareo). Il terreno agrario è cotituito d'argilla, sabbia e humus per lo più di origine alluvionale. Nel sottosulo c'è una miniera di mica che non è mai stata sfruttata. Ci sono molte qualità di argilla: una delle quali serviva per fare le tegole (nel passato infatti c'era un forno, in regiorn "Su campu").

Nel catasto compilato nel 1923/1929 il territorio è suddiviso in 9.958 particelle mappali, con 1.394 ditte a ruolo, dal reddito dominicale superiore alle 50 lire. Ciò significa che il territorio del Comune di Sedilo è frazionatissimo, infatti quasi tutte le famiglie posseggono un appezzamento di terreno, seppure di piccola estensione.

Secondo il censimento dell'agricoltura del 1970, su 387 aziende solo una raggiunge la superficie di Ha 79.

Idrografia

I fiumi: Il territorio orientale è bagnato da un solo fiume: il Tirso. Esso è lungo 152 Km dei quali sono 6 in territorio di Sedilo. Pur essendo il più lungo dell'isola è povero di acque, come del resto tutti gli altri. Durante le estati più asciute succede che si secchi completamente tanto da poter essere guadato in diversi punti. Al contrario, durante l'inverno abbonda di acque e spesso straripa, allagando le campagne della Media Valle. Il che dimostra che le sue acque sono prevalentemente di carattere alluvionale e non sorgive. Da qui la necessità di regolamentare il corso delle sue acque, sentita fin dai tempi antichi.
I torrenti: sono numerosissimi. I più importanti sono chiamati "Riu" (dallo spagnolo che vuol dire fiume), come ad espio "Riu de lochele" detto anche "Frumeneddu". I torrenti scendono quasi tutti lungo i canali, provenienti dall'altopiano. Se l'inverno è poco piovoso, i torrenti somigliano più a dei ruscelli e non sono affatto pericolosi.
Le acque stagnanti: non esistono paludi perchè mancano pianure vere e proprie. Esistono invece acque stagnanti sull'altipiano. Questo infatti è formato da terreno impermeabile roccioso e spesso ampie conche trattengono l'acqua piovana, utilizzata per abbeverare il bestiame.

Nel 1926 venne ultimata una diga, allora la più grande d'Europa, che permise la creazione di un bacino idrico, le cui acque coprono una parte del territorio vallivo di Sedilo. Questo lago giace su roccia granitica e trachitica. La sua superficie è di 2.100 Km quadrati, la sua capacità d'invaso è di 450 milioni di metri cubi e la portata annua regolare è di 16 metri cubi d'acqua al secondo. Il suo perimetro è di 70 Km la lunghezza massima raggiunge i 30 ed è posto a 112 metri s.l.m.

Il nome deriva dal primo ideatore dell'invaso, creato nella prima metà del secolo scorso, per controllare il regime del fiume che, sia a causa dell'irregolarità delle piogge, sia sopratutto per l'irresponsabile distruzione delle foreste presenti nel suo bacino imbrifero, causava spesso alluvioni e piene rovinose che causavano ingentissimi danni danni alle fertili pianure del Campidano.

La costruzione del bacino artificiale determinò, sul piano naturalistico, un danno incalcolabile con la perdita della famosa foresta pietrificata, che sisestendeva nei tufi cineretico-pomici di presso Zuri con tronchi d'oltre mezzo metro di diametro.

Fonte
Testo tratto da: Vi guidiamo alla scoperta di... Sedilo
Ricerca di Giuseppina Niola - Classe 5° della Scuola Elementare "Francesco Ciusa" di Sedilo - Anno Scolatisco 2004-2005.

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di Salvatorangelo Manca, Battista Frau, Tonino Sanna e Umberto Soddu. Hanno contribuito alla ricerca Giovanni Faedda, Simone Spada, Antonio Carboni e Mario Pia.

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