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Le risposte alla lettera di Salvatore Meloni

Non si sono fatte attendere le risposte alla lettera di Salvatore Meloni, pubblicata qualche giorno fa su S'Aràbu. Salvatore Mameli e Salvatore Meloni (Frearzeddu) dicono la loro.

Salvatore Mameli:



"La lettera ripete pari pari le stesse inesattezze circolate in questi mesi a riguardo della normativa e delle regole imposte dalla famosa ordinanza. In una cosa do ragione a Salvatore, chi aveva il dovere di farlo, non negli ultimi giorni ma nell'ultimo anno, non l'ha saputo fare, cincischiando sulle famose regole o non l'ha voluto fare semplicemente infischiandosene (tanto la patata sarebbe passata ad altri). C'è stata tanta confusione e una diffusione voluta di notizie false o fasulle, vedi quella sulla iscrizione schedatura, cui hanno abboccato in tanti (ridicolo!) o quella sul presidente dell'associazione che avrebbe, lui, chiamato la commissione a Sedilo.

Ho sentito gente, che dice di aver studiato l'ordinanza, dire solennemente che lì non si parlava di Ardia (novelli Carnelutti in salsa sedilese!). C'è stata anche qualche entrata a gamba tesa che si sarebbe potuta evitare. C'è però una cosa che non capisco. Nell'ultimo mese (per essere chiari con l'entrata in scena della nuova amministrazione) tante cose sono state chiarite, semplificate le regole sul percorso, chiariti i termini sulla sicurezza e, soprattutto è stata affermato un principio che in tanti cavalieri hanno fatto finta di non capire: chi va all'Ardia, senza i controlli medici e senza l'assicurazione, può farlo ma se ne assume le responsabilità in caso di danno a terzi, niente di più e niente di meno. L'assicurazione, come tutte le assicurazioni, copre i rischi verso terzi per fatti non dovuti a dolo e in più nulla è chiesto in termini di costi ai cavalieri, non capisco dove siano i dubbi, la cosa è semplicissima, se succede che un cavallo danneggi una persona, sia essa spettatore o partecipante, i relativi risarcimenti sono pagati dall'assicurazione e non dal cavaliere.

Mi chiedo: cosa toglie alla bellezza dell'Ardia stipulare un'assicurazione (gratuita) o far fare un controllo veterinario al cavallo?

Un'ultima osservazione. Alcuni cavalieri, pur non accettando le regole e assumendosi, come sempre fino ad oggi da qualche millennio, la personale responsabilità di eventuali danni a terze persone, hanno partecipato all'Ardia, onorando il Santo, sas Pandelas e, lasciatemelo dire, la loro coerenza. Altri non l'hanno voluto fare e chiedo: a chi credete di aver fatto dispiacere, alla sottosegretaria che ha firmato l'ordinanza? Al parroco? Al sindaco? All'associazione Santu Antinu? Non mi pare che stiano piangendo lacrime amare. Credo che il dispiacere o il dispetto l'abbiate fatto ai voi stessi negandovi una grande soddisfazione, quella di correre l'Ardia onorando il Santo, sas Pandelas, il paese di Sedilo e la vostra fede".

Salvatore Meloni (Frearzeddu):



"Sono un semplice cavaliere dell'Ardia, uno tra i tanti che, probabilmente, nessuno nota, e che, quest'anno, per problemi personali non avendo tempo di prepararsi ha deciso a malincuore di rinunciare a correre all'Ardia (molto tempo prima che si scatenassero le polemiche).

Corro l'Ardia per fede, come penso tutti, e quando la guardo da spettatore soffro molto di più che quando sono a cavallo. La sera del 6, quando ho visto solo 28 cavalieri, avrei tanto voluto esserci ma non si può improvvisare l'Ardia, è necessaria una preparazione adeguata e la responsabilità per quello che si va a fare è la prima cosa! Vorrei rispondere alla lettera di Salvatore Meloni perché, quando parla di cavalieri dell'ardia, dovrebbe parlare per se stesso e non per gli altri perchè come me tanti non hanno partecipato per motivi personali e non certo per una protesta che non gli appartiene. Le regole che ci hanno imposto sono state chiare sin dall'inizio, non ci voleva certo la laurea per capirle, bastava magari un pò di buona volontà ad accettarle, IN FONDO COSA CI STAVANO CHIEDENDO??? Se davvero il decreto avrebbe stravolto tutto sarei stato il primo a protestare....

Ad un certo punto della tua lettera, Salvatore, scrivi che il cavaliere sa i rischi a cui va incontro e allora ti chiedo: quest'anno cosa avevi da rischiare in più degli altri anni??? Era chiaro sin da subito che i danni a terzi sarebbero stati coperti dall'assicurazione. In risposta a qualcuno che ha scritto che a nessuno sarebbe piaciuto fare l'Ardia con 28 cavalieri vorrei rispondere che se alla mia Ardia (se un giorno avrò l'onore di farla) ci fossero i cavalieri di quest'anno sarei non solo contento ma onorato di essere accompagnato da ben 11 ex prime pandele. non è il numero che conta ma la qualità e lo spirito con cui l'Ardia si fa sia per chi la guida che per chi sta dietro. LO SPETTACOLO INTERESSA MOLTO DI PIU' A CHI VIENE DA FUORI CHE DI ARDIA NE CAPISCE BEN POCO! Il mio è solo un pensiero, non pretendo di avere ragione ma mi auguro che questo sia l'inizio di un confronto sereno".

[13 luglio 2010]

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