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Alessia Meloni

La Tesi di laurea di Alessia Meloni dal titolo: Architettura storico-tradizionale a Sedilo. Caratteri tipologici e progetto di recupero

La tesi propone gli aspetti delle usanze e delle tradizioni della popolazione di Sedilo mettendoli in relazione con l’evoluzione del suo territorio, del villaggio e delle sue abitazioni a partire dalla seconda metà del XIX sec. sino ai giorni nostri.

Attraverso la lettura diacronica del materiale storico, cartografico e fotografico reperito, è stato possibile ricostruire le varie tappe evolutive dell’organismo urbano di Sedilo in rapporto al contesto geo-morfologico in cui esso è inserito, e formulare ipotesi in merito alla gerarchia di percorsi che si sono creati col tempo all’interno del villaggio. Dalle considerazioni fatte sul tessuto e sull’aggregato urbano è scaturito lo studio degli edifici che ha portato all’individuazione dei tipi edilizi di base e all’analisi dei caratteri tipologico-costruttivi degli edifici. Sulla base di questi elementi si è avanzata un’ ipotesi di studio e d’ intervento di recupero di un’abitazione tradizionale.

L’approccio metodologico su cui viene strutturata l’analisi riprende quanto insegnato da G. Caniggia e GL. Maffei in Composizione Architettonica e Tipologia Edilizia I. Lettura dell’Edilizia di Base e di nuovo dal Maffei in Cortona. Struttura e storia.

La ricostruzione dell’evoluzione del territorio e del centro urbano di Sedilo si basa sull’analisi e sulla rielaborazione mediante sistema di rappresentazione catalana del Catasto De Candia, che rappresenta in scala 1:5000 il nucleo urbano di Sedilo del 1839, e del Quadro d’Unione, appartenente alla cartografia La Marmora - De Candia del 1847 in scala 1:25000, da dove si evincono le principali vie di comunicazione che segnano il territorio sedilese in quel periodo e la sua situazione agraria. Le più recenti carte del 1936 e del 1956 danno invece testimonianza di un paese di cui non muta l’estensione dell’abitato, ma aumenta la sua densità; mentre nella carta della variante al P.U.C. del 1981 e in quella del 2003 sono ben evidenziati i limiti che tuttora frenano l’espansione dell’abitato, ovvero la presenza di una strada di circonvallazione e la presenza sul lato nord-est di un declivio impervio.

L’indagine si è poi spostata verso il campo socio-economico attraverso la ricostruzione del sistema bidda-sartu, ovvero del rapporto tra abitato e agro, che riprende quello tra interno ed esterno comune in tutti i centri della Sardegna, sino alla definizione della gerarchia sociale qui presente costituita dal clero, dalle autorità, dai meres et tzeraccos. Per esplicare il rapporto tra abitanti e villaggio si è ricorso alla storia dei vicinati, delle feste e delle processioni.

Dal punto di vista architettonico, il sistema compositivo base dell’edilizia residenziale a Sedilo è la cellula elementare avente una superficie variabile tra i 12 ei 20mq. Ogni cellula presenta un’apertura sulla corte o su strada, che può essere o la porta d’ingresso (0,90 x 1,8m) o una finestra (0,70 x 1m), quasi sempre inserita in posizione centrale nel fronte. Dalla giustapposizione di una o più cellule elementari al nucleo originario, tradizionalmente destinato a cucina (sa coghina), nascono gli edifici residenziali tipici sedilesi, a una, due o tre cellule lungo il fronte, più ulteriori sviluppi in profondità o in altezza (tipologia a palattu).

Lo schema costruttivo dell’abitazione sedilese si basa sul sistema a struttura muraria portante continua realizzata in conci sbozzati o squadrati in basalto disposti secondo ricorsi sub-orizzontali o orizzontali con sfalsamento verticale dei giunti. Le aperture vengono realizzate secondo lo schema trilitico o spingente (questo ultimo usato soprattutto nei palazzotti di fine ‘800), mediante stipiti e architrave monolitici lapidei (o conci squadrati lapidei) e blocchi d’imposta ammorsati all’apparecchio murario. I solai e le strutture di copertura sono realizzate rispettivamente mediante semplice e doppia orditura di travi lignei sui quali poggiano tavolati lignei o manti di stuoie di canne accostate e/o intrecciate. Per lo smaltimento delle acque dalla copertura si predilige il sistema diretto mediante aggetto dei coppi canale dalla muratura.
Attraverso l’analisi di alcuni isolati dell’abitato è possibile ricostruire il processo di intasamento dei lotti e la formazione dei vicoli che hanno portato alla rapida trasformazione degli aggregati prima e dell’intero organismo urbano poi.

Dall’analisi della situazione attuale del centro storico di Sedilo si sono individuati quali strumenti per la sua valorizzazione e per la riscoperta dell’identità del paese la progettazione integrata per interventi su larga scala, la progettazione partecipata, il recupero e la manutenzione per gli interventi che riguardano anche singoli edifici.