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Mauro, l'artista sedilese della fotografia

Mauro Prevete si racconta. Dai suoi primi incontri con la macchina fotografica, da bambino, fino agli scatti dell'Ardia di oggi.

La fotografia è sempre stata una mia grande passione, nata osservando mio padre e zio Pietrino mentre usavano le loro Reflex e mentre ammiravo i loro lavori. Poi, vuoi lo studio e le crisi adolescenziali, un pochino mi sono staccato da questo mondo adorabile....

Quando sono partito negli Alpini, dopo aver risparmiato un pochino, acquistai la mia prima macchina digitale con la quale ho fatto dei miei piccoli reportage riguardo le nostre esercitazioni e le piccole missioni alle quali ho preso parte!

Dopo quattro lunghi anni di gavetta passati sui rullini e sulla mia piccola digitale sono riuscito ad acquistare la mia nuova Reflex (digitale) e dal quel preciso momento non ho più staccato l'occhio dall'obbiettivo: finalmente riesco a vedere il mondo a modo mio, il mio mondo, in totale libertà!

Mi piace fermare gli sguardi della nostra gente, adoro il bianco e nero, amo la mia Terra, adoro i regali che mi dona ogni giorno, i tramonti da favola, o paesaggi incantati e le sue architetture!

Ogni foto che ho scattato rinchiude una emozione. Pensandoci bene ho una foto alla quale sono molto legato: ho ritratto il volto di mia nonna mentre pregava; i suoi occhi racchiudono amore, devozione infinita. Ogni volta che osservo quello scatto, per qualche secondo mi stacco dal mondo, come se fossi abbracciato a lei!

Ho partecipato a un solo concorso, per il momento, e mi sono qualificato 3° assoluto e 9° assoluto: una piccola e semplice occasione che la vita mi ha presentato davanti agli occhi, casualmente, mentre leggevo un quotidiano.

L'Ardia è un appuntamento dal quale non riesco a fuggire: sono legatissimo a Lei, a San Costantino. Cerco sempre di bloccare dei momenti unici, sguardi tesi, mani allungate verso "Sa Pandela", i sorrisi, la velocità e l’amore verso un Santo unico.

Solitamente trattengo il fiato mentre metto a fuoco "Su Frontigheddu", da quel momento è come se fossi là, su un cavallo. Cerco di capire dai loro movimenti quando potrebbe essere la partenza, cerco di leggere la tensione e di viverla sino in fondo con tutti loro! Credo che lasciarsi trasportare dall'emozione aiuti tanto e mi aiuti tanto.

Guarda le foto di Mauronster

[02 ottobre 2007]

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